La Supina Commedia

 

Siamo intorno al 1200 e appare sulla scena letteraria italiana Dante Oliviero, fratello carnale del più famoso Alighieri, e restaurato un preziosissimo manoscritto trovato nel tinello del convento delle moniche di Santa Gnacchera “Cula Pelosa”, poniamo la vostra attenzione su quella che fu la prima, vera, commedia, “La Supina Commedia”.

Brevi cenni storici sull’autore Dante Oliviero nacque a Trocchetti di Fabriano, da Gisto e Ancilla la ‘nsellosa. Trasferitosi a Firenze per fame, incontrò i letterati e gli scultori dell’epoca stringendo particolare amicizia con il famoso pennellatore Frà Bugione da Todi, con il quale convisse fino all’età di 32 anni, quando morì all’angolo di piazza S. Croce, sfranto dal biroccio pieno di nespole di Ciacco Cocchia, mentre defecava dentro una mastella.

I canti che vi proponiamo sono 2:

IL GIRONE DEI BUGI SDRUGITI : il trentunesimo canto di tale opera. In questo canto sono puniti “color che del lor bugio fecero malo uso”, altresì conosciuto come il “girone dei bugi sdrugiti”. Figure dominanti del canto sono: Bisellonte, demone con nerchia di bragia, preposto a tormentare le anime dannate e Tre personaggi dell’epoca. Chi fosse interessato all’opera può trovare il testo integrale del manoscritto, rivolgendosi alla cattedra di storia e letteratura medioevale fiorentina e chiedere del professor Furio Cappella. A causa del contenuto e della tecnica narrativa, le parole usate e l’idioma dei tempi il volgare, appunto, la lettura del canto è sconsigliato ai puristi, ai minori, e ai sensibili di cuore.

IL GIRONE DEI SPROCEDATI